Esiste una molteplicità di Psicoterapie Cognitive (Costruttivista, Post- razionalista, Evoluzionista, Relazionale, Metacognitiva Interpersonale, Cognitivo-comportamentale). Ognuna di esse è basata su quadri di riferimento teorico fondato su evidenze scientifiche e per questo motivo in continuo aggiornamento. Ma cerchiamo di spiegare cosa accade in un percorso terapeutico con questo orientamento. Innanzi tutto verrà stabilita una relazione tra il terapeuta e la persona che chiede aiuto, che permetta al paziente di accettare i rischi di cambiare e costruire un’idea di sé, delle relazioni interpersonali e del mondo, diversa e più felice. La relazione su base cooperativa avrà il fine di raggiungere più facilmente e più velocemente, il benessere del paziente. Grazie a un auspicato clima di fiducia e di affidamento verranno evidenziati gli schemi cognitivi, emotivi e comportamentali, che con la loro più o meno consapevole ripetitività creano la sofferenza della persona. Il compito del terapeuta (e di una buona relazione terapeutica), sarà quello di aiutare la persona a divenire consapevole, in piena serenità, del proprio modo di funzionare, con lo scopo di accettarne le caratteristiche e di allentarne la rigidità. Quindi un percorso di esplorazione, di abbandono dei tabù, con sincere aspettative di comprensione (B. G. Bara, 2005), che favorisca l’acquisizione di nuove competenze personali e interpersonali, di nuovi modi di interpretare se stessi e la realtà, che andranno poi trasferite e verificate fuori della seduta fino al concludersi della psicoterapia.